martedì 28 ottobre 2014

in attesa del prossimo seminario....

… "OM - HARI" il mantra della gioia di vivere!
Si ritiene che quando ci si svegli al mattino sia salutare osservare per qualche minuto una luce blu.
Se si vuole prolungare l'effetto caffeina è opportuno abbinare una spremuta di pompelmo, e, per avere più energia, assumere proteine e non solo zuccheri. Quindi da domani: 10 profondi respiri circolari e connessi al risveglio e poi a scelta qualcosa di salubre extra!
angelica1212.oneminutesite.it

sabato 25 ottobre 2014

se non si va avanti?

Siamo tutti in cammino, alla ricerca, ma se ci fermiamo? x riprender fiato ok, ma se stoppiamo e non ce ne accorgiamo, o, peggio, ce ne dimentichiamo? TORNIAMO INDIETRO!
quindi: let's move, diamoci una mossa, anzi, come devo dirlo per essere più efficace?
...  muoviamo il culo!!!!!
per altre info:

mercoledì 22 ottobre 2014

Domani 23 ottobre SEMINARIO di LIBERA la VOCE!

presso la palestrina ristrutturata in via Tabona 4 a Pinerolo, h 20.30 vi aspetto, puntuali!
e in attesa vi faccio il dono di un'immagine speciale, il fiore della vita:
per info e contatti angelica1212.oneminutesite,it

venerdì 10 ottobre 2014

Lasciamoci vibrare


«L'essenza della musica è in quella vibrazione che rimane nell'orecchio quando il cantante ha oramai terminato l'ultima nota e il suonatore ha cessato di sfiorare le corde». (Kahlil Gibran)

... aggiungo: quando dopo aver cantato stando in grownding, attingendo l'energia dalla terra e lasciandola fluire attraverso di noi verso gli altri, osserviamo quell'attimo breve in cui chi ascolta ha ricevuto come un tremito e si lascia sfiorare dalla consapevolezza, è bellissimo, bisogna esser colmi di gratitudine!

venerdì 3 ottobre 2014

Acqua, preziosa!


Mai sprecare l'acqua, preziosissima!
Bere tanto durante il giorno, per star bene, per idratarci e purificarci, ed anche per dimagrire un poco.
Bere sorsi d'acqua quando si usa la voce: è il migliore sollievo, a temperatura ambiente e non gasata o zuccherata. 
Magari con qualche goccia di limone.
Lavarsi sì, ma non lasciare i rubinetti aperti e pure non insistere nel detergere la pelle: si inaridisce. 
Un mio prof. mi fece notare che con l'acqua di uno sciacquone un keniota ci vive per giorni e giorni, forse mesi.


Una breve, splendida storia zen, trovata sul sito di Scaramuccia, un angolo d'Umbria da scoprire.

Si racconta che un giorno Gisan Zenrai Zenji (maestro di Tekisui) stava accingendosi a fare il bagno, nello stesso bagno che ancora oggi si usa a Sogenji. L'acqua era troppo calda per potervi entrare. Gisan Zenrai Zenji chiamò il suo servitore e gli chiese di andare a prendere un secchio di acqua fredda nel pozzo retrostante. Il discepolo trasportò numerosi secchi di acqua fredda fino a quando il suo Maestro gli disse che la temperatura del bagno andava bene. Sentito questo, il discepolo, nel cui secchio era rimasta ancora un po' d'acqua, la rovesciò per terra e mise il secchio da parte. Vedendo ciò, Gisan Zenrai Zenji gridò:
"Sei un idiota! Hai appena gettato il po' d'acqua che era rimasta nel secchio per terra!"
Poi continuò dicendo:
"Nel momento in cui l'hai fatto stavi pensando che si trattava solo di un po' d'acqua rimasta nel secchio, non è vero? Perché non sei andato solo un po' oltre questo pensiero ricordandoti che questo è il periodo più secco dell'anno? Perché non hai gettato l'acqua che ti era rimasta su un albero o un fiore nel giardino? Se lo avessi fatto, quella goccia d'acqua sarebbe diventata la vera vita di quell'albero o di quel fiore! Perché non hai fatto un simile piccolo sforzo?"
Con queste parole aveva redarguito aspramente il suo discepolo. Continuando, disse:
"In ogni goccia d'acqua, non importa quanto piccola essa sia, è compreso il grande valore che l'acqua rappresenta nel suo complesso! Se non comprendi il valore di ogni singola goccia d'acqua, per quanto tu ti sforzi nella pratica non diventerai mai qualcuno che sarà in grado di dar vita alla pratica stessa."
Gisan Zenrai Zenji aveva sempre in mente le poche gocce d'acqua fornite dalla pioggia nel suo villaggio. Vedendo quest'acqua così preziosa sprecata di fronte ai suoi occhi e ricordando l'esperienza della sua fanciullezza, per lui sprecare una sola goccia di un bene così prezioso era come sprecare la stessa propria vita.
Se consideriamo ciò attentamente, egli non si era adirato irragionevolmente: era la sua stessa energia vitale, il suo stesso modo di vivere che era stato gettato via di fronte ai suoi occhi. Per il monaco questa fu una lezione molto importante. A seguito di questo episodio cambiò il suo nome in Tekisui, che significa "una goccia d'acqua". E fu grazie a questa vicenda che egli fu in grado di realizzare la sua illuminazione.