giovedì 7 marzo 2019


•se non ascolti la tua insoddisfazione lei ti parla con il mal di testa
•se non ascolti la tua rabbia lei ti parla con la gastrite
•se non ascolti la tua paura lei ti parla con la stipsi
•se non ascolti la tua voglia di dire “no” lei ti parla con disturbi allo stomaco
•se non ascolti la tua passione lei ti parla con un’infezione
•se non ascolti la tua creatività e il tuo talento loro ti parlano con l'aumento di peso
•se non ascolti la tua affettività lei ti parla con la dermatite
se non ascolti la tua spiritualità, lei ti parla con il corpo.. che si ammala.

lunedì 4 marzo 2019

un percorso di conoscenza e crescita personale


Propongo un lavoro corporeo unitamente a respiro e voce x entrare in contatto con se stessi. Perché?
Ecco perché: per fare emergere e superare i ns blocchi. Non sentiamo oppure abbiamo una percezione non chiara oppure si può provare paura ad andare avanti. Il blocco avviene a seguito di una reazione di difesa vissuta nel passato, produce irrigidimento o congelamento, condiziona nel presente, per non scegliere o vedere cosa sta davanti a noi. Si accompagna quasi sempre ad una riduzione di movimento e di forza del desiderio.
La sensazione spesso nasce dalla paura di realizzare un desiderio. Per fronteggiare questa paura inibiamo il movimento o produciamo una contrazione associata a quelle parti del corpo che avrebbero la funzione di movimento. Per esempio spalle e braccia verso una relazione affettiva. Oppure gambe e bacino se si tratta del procedere in una situazione di autonomia.
Nella impostazione di Willelm Reich tutti noi abbiamo 7 blocchi che costruiscono la nostra armatura caratteriale. Questi blocchi sono sempre latitudinali, circolari al corpo, perché hanno una origine somatica ma non devono impedire la funzionalità fisiologica.
Ogni volta che parliamo di blocco ci riferiamo a qualcosa nel passato che ha un effetto sul presente.
Ci sono emozioni che bloccano? Ogni volta che c’è un blocco fisico sperimentiamo una sensazione inibitoria che ha diverse sfumature di un’emozione.
Come rimediare? con il respiro, il movimento e la voce, e mandando a riposo i pensieri.
Se riacquistiamo fiducia nel corpo staremo dell'apertura e nel lasciar andare quelle tensioni che chiudono la nostra spontaneità. Incominciare, durante il giorno, a registrare quando ci sentiamo congelati, può permetterci di fare una mappa delle emozioni e, soprattutto, una mappa delle risposte corporee collegate. E ogni volta che riusciamo a fare questa associazione corpo-emozione possiamo sciogliere un pezzetto di noi. Infatti ci blocchiamo a gradi e possiamo scongelarci per gradi: procediamo con calma verso il disgelo.