martedì 10 settembre 2019

i colori delle emozioni

#arte #rosa #acquerelli #emozioni #counseling nella casa d'arte in centro storico, a breve un allestimento nella sala dove ha nuova vita il mio antico pianoforte. Da counselor faccio uscire le emozioni: vieni a provare! 




mercoledì 4 settembre 2019

Oriente-Occidente, cambiamenti di vita

Festa dell'unità di Torino sabato 7 sera in corso Grosseto 183:
Lo Shiatsu ed il counseling corporeo come strumenti di trasformazione della nostra vita nel quotidiano
Condotto da: • Claudio Micalizzi, insegnante e formatore in shiatsu spontaneo a mediazione corporea • Angelica Pons, artista, cantante, insegnante e counselor a mediazione corporea • Piero Barattini, musicista, musicologo e ricercatore di una musicalità della vita quotidiana • Dario Arpaio, poeta Canti, musica, letture e riflessioni sulla medicina manuale Orientale e la salute fisica come elemento indivisibile da una salutare vita espressiva.
verrà presentato il progetto Vola nell'anima"

 Il nuovo mondo è sempre alle porte, l’importante è cogliere messaggi dal mondo che ci permettono di arricchire e trasformare le nostre conoscenze senza perdere la nostra cultura. Il corpo racconta come la natura si esprime per mezzo della fisicità che diventa lo specchio dello spirito che ci anima. Come lo shiatsu e il counseling mi/ci conducono a migliorare le nostre abitudini quotidiane accompagnandoci senza fretta a interpretare il mondo con una visione Taoista, dove tutto è in continua trasformazione ma sempre inserito nelle leggi della natura e nei mutamenti dello Yin/Yang. La vita è un percorso di formazione dove corpo, energia, emozioni e forze della natura si compenetrano e mostrano mille volti diventando specchio e stimolo delle nostre qualità artistiche e spirituali spesso inespresse.
Per info e prenotazioni ANMA Percorsi di Salute – Via Cibrario, 14 Torino Telefono: 328 904.55.18 o 340 625.12.96 o 327 681.45.10 Mail: info@anmasalute.it

martedì 3 settembre 2019

Equinozio: 21 settembre h 21

Cambio di stagione,  cambio di armadio, cambio di temperatura, di programmi, di vedute, di prospettiva... e noi? se desideriamo cambiare potremo fare un lavoro di trasformazione su noi stessi, potremo evolvere. Se restiamo immutabili, fermi, stantii... metteremo la muffa. Il cambiamento è  vita. Vi aspetto in via Tabona per celebrare l'inizio con energia respiro e voce.

venerdì 9 agosto 2019

Perché è difficile perdonare?

.. "PERDONARE è: rinunciare ad ogni vendetta o rivalsa relativamente ad un “torto” subìto. Corrisponde alla risoluzione interiore del conflitto generato da quella esperienza, quindi riguarda solo il soggetto che perdona. Si passa da uno stato di tensione e di stress ad una condizione rilassata e pacifica. Per tanto il perdono è il presupposto per una vita sana e più lunga. È dimostrato scientificamente, attraverso gli studi sulla telomerasi, l’accorciamento dei telomeri (i terminali dei cromosomi), che lo stress è la causa principale dell’invecchiamento cellulare. Una vita senza stress è sicuramente più sana e più lunga. Perché è così difficile perdonare? Perché non riusciamo a lasciar andare quel torto? Abbiamo il compito di portare alla nostra consapevolezza queste risposte per vivere meglio, in salute e in armonia col nostro sé ". (Benedetta Veroni)
"Io sono sempre molto scettica sul perdonare. Ti faccio un esempio: se un bimbo piccino ti vomita addosso, tu cosa pensi? Che ha lo stomaco sottosopra, che non ha ancora imparato come ci si trattiene, che la mamma non gli ha spiegato che non si fa, che si è divertito a sporcarti, ecc. Che fai, lo perdoni? Oppure relativizzi il danno oggettivo che ti è stato fatto, collocandolo in un contesto di inconsapevolezza o di comportamento infantile? Non ragioni di "torti", ma di danno subìto. Non ragioni di colpa, di vendetta, di perdono, ma cerchi di farti riparare il danno, magari ti ha vomitato il maglione di cachemire, o comunque cerchi di proteggerti per la prossima volta, magari indossando un grembiule. Ecco, se un adulto ti ha fatto un "torto", di che cosa stiamo parlando? Era un'"offesa" al tuo orgoglio? Allora lascia stare i perdoni e guardati il tuo orgoglio. Oppure era effettivamente un danno? Senza offenderti, e senza vendicarti, puoi verificare se c'è la possibilità di una riparazione, di una restituzione. Se c'è, non c'è bisogno di perdonare. Se non c'è, allontanati e proteggiti per la prossima volta, ormai questa è andata. Anche gli adulti spesso sono inconsapevoli". (Valentina Sanna)
Quindi? lasciare andare, ammorbidire ma stare nella realtà ... perché se il mio atteggiamento è "io ti perdono perché sono migliore di te" allora ci stiamo erigendo a giudici e prendiamo in giro noi stessi.

lunedì 22 luglio 2019

Dio ci ha dato solo Angeli

C’era una volta,
in un luogo fuori dal tempo, una Piccola Anima  che disse a Dio:
“Io so chi sono!”
“Ma è meraviglioso! E dimmi, chi sei?” chiese il Creatore.
“Sono la Luce!”
Il volto di Dio si illuminò di un grande sorriso.
“E’ proprio vero! Tu sei la Luce.”
La Piccola Anima si sentì tanto felice, perchè aveva finalmente
scoperto quello che tutti i suoi simili nel Regno avrebbero
dovuto immaginare.
“Oh”, mormorò, “è davvero fantastico!”
Ben presto però, sapere chi era non fu più sufficiente.
Sentiva crescere dentro di sé una certa agitazione,  perché voleva essere ciò che era.
Tornò quindi da Dio (un’idea niente male per chiunque desideri essere Chi è in realtà) e, dopo aver esordito con un
“Ciao, Dio!” domandò:
“Adesso che so Chi Sono, va bene se lo sono?”
E Lui rispose: “Intendi dire che vuoi essere Chi Sei Già?”
“Beh, una cosa è saperlo, ma quanto a esserlo veramente…
Insomma, io voglio capire come ci si sente nell’essere la Luce!
“Ma tu sei la Luce”, ripetè Dio, sorridendo di nuovo.
“Si, ma voglio scoprire che cosa si prova!” piagnucolò la Piccola Anima.
“Eh già!” ammise il Creatore nascondendo a malapena una risatina,
“avrei dovuto immaginarlo. Hai sempre avuto un grande spirito d’avventura.” Poi cambiò espressione.  
“Però, però… C’è un problemino..”
“Di che si tratta?”
“Ebbene, non c’è altro che Luce. Vedi io ho creato solo ciò che sei e, di conseguenza, non posso suggerirti nulla per sentire Chi Sei, perché non c’è niente che tu non sia.”
“Ehh?” balbettò la Piccola Anima, che a quel punto faceva fatica a seguirlo.
“Mettiamola in questo modo”, spiegò Dio. “Tu sei come una candela nel Sole. Oh, esisti, indubbiamente.
In mezzo a milioni di miliardi di altre candele che tutte insieme lo rendono ciò che è.
E il sole non sarebbe il Sole senza di te.
Senza una delle sue fiammelle rimarrebbe una semplice stella… perché non risulterebbe altrettanto splendente.
E dunque, la domanda è questa:  
Come fare a riconoscersi nella Luce quando se ne è circondati ?
“Ehi”, protestò la Piccola Anima, “il Creatore sei tu. Escogita una soluzione!”
Lui sorrise di nuovo. “L’ho già trovata”, affermo’.
“Dal momento che non riesci a vederti come Luce quando sei dentro la luce, verrai sommerso dalle tenebre.”
“E che cosa sarebbero queste tenebre”
“Sono ciò che tu non sei” fu la Sua risposta.
“Mi faranno paura?”
“Solo se sceglierai di lasciarti intimorire”, lo tranquillizzò Dio.
“In effetti, non esiste nulla di cui avere paura, a meno che non sia tu a decidere altrimenti.
Vedi, siamo noi a inventarci tutto. A lavorare di fantasia.”
“Ah, se è così…” fece un sospiro di sollievo la Piccola Anima.
Poi Dio proseguì spiegando che si arriva alla percezione delle cose quando ci appare il loro esatto opposto.
“E questa è una vera benedizione”, affermò, “perchè, se così non fosse, tu non riusciresti a distinguerle.
Non capiresti che cos’è il Caldo senza il Freddo, né che cos’è “Su” se non ci fosse Giù, né Veloce senza Lento.
Non sapresti che cos’è la Destra in mancanza della Sinistra,
e neppure che cosa sono Qui e Adesso, se non ci fossero Là e Poi.
Perciò – concluse –  quando le tenebre saranno ovunque, non dovrai agitare i pugni e maledirle.
Sii piuttosto un fulgore nel buio e non farti prendere dalla collera.
Allora saprai Chi Sei in Realtà, e anche tutti gli altri lo sapranno.
Fa’ che la tua Luce risplenda al punto da mostrare a chiunque quanto sei speciale!”
“Intendi dire che non é sbagliato fare in modo che gli altri capiscano il mio valore?” chiese la Piccola Anima.
“Ma naturalmente!” ridacchiò Dio.
“E’ sicuramente un bene! Rammenta, però, che speciale non significa migliore.
Tutti sono speciali, ognuno a modo proprio! Tuttavia, molti lo hanno dimenticato. Capiranno che è buona cosa
esserlo nel momento in cui lo comprenderai tu.”
“Davvero?” esclamò la Piccola Anima danzando, saltellando e ridendo di gioia.
“Posso essere speciale quanto voglio?”
“Oh, si, e puoi iniziare fin da ora”, rispose il Creatore che danzava, saltellava e rideva a Sua volta.
“In che modo ti va di esserlo?”
“In che modo? Non capisco.”
“Beh”, suggerì Dio, “essere la Luce non ha altri significati, ma l’essere speciali può essere interpretato in vari modi.
Lo si è quando si è teneri, o quando si è gentili, o creativi.
E ancora, si è speciali quando ci si dimostra pazienti.
Ti vengono in mente altri esempi?”
La Piccola Anima rimase seduta per qualche istante a riflettere.
“Ne ho trovati un sacco!” esclamò infine.
“Rendersi utili, condividere le esperienze e comportarsi  da buoni amici.
Essere premurosi nei confronti del prossimo.
Ecco, questi sono modi per essere speciali!”.
“Si!” ammise Dio, “e tu puoi sceglierli tutti, o trovare qualsiasi altro modo per essere speciale che ti vada a genio, in ogni momento. Ecco che cosa significa essere la Luce.”
“So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere!” annunciò la Piccola Anima sprizzando felicità da tutti i pori.
E ho deciso che sceglierò quella parte che viene chiamata essere disposti al perdono. Non è forse speciale essere indulgenti?
“Oh, certo”, assicurò Dio. “E’ molto speciale.”
“Va bene, è proprio quello che voglio essere.
Voglio saper perdonare. Voglio Fare Esperienza in questo modo.”
“C’è una cosa però che dovresti sapere.”
La Piccola Anima fu quasi sul punto di perdere la pazienza. Sembrava ci fosse sempre qualche complicazione.
“Che c’è ancora?” ribatté con un sospiro.
“Non c’è nessuno da perdonare”, disse Dio.
“Nessuno?” Era difficile credere a ciò che aveva appena udito.
“Nessuno”, ripeté il Creatore. “Tutto ciò che ho creato è perfetto.
Non esiste anima che sia meno perfetta di te. Guardati attorno.”
Solo allora la Piccola Anima si rese conto che si era radunata una grande folla.
Tanti altri suoi simili erano arrivati da ogni angolo del Regno perché si era sparsa la voce di quella straordinaria 
conversazione con Dio e tutti volevano ascoltare.
Osservando le innumerevoli altre anime radunate lì intorno, non potè fare a meno di dare ragione al Creatore.
Nessuna appariva meno meravigliosa, meno magnifica o meno perfetta.
Tale era il prodigio di quello spettacolo, e tanta era la Luce che si sprigionava tutt’attorno, che la Piccola Anima
riusciva a malapena a tenere lo sguardo fisso sulla moltitudine.
“Chi, dunque, dovrebbe essere perdonato?” tornò alla carica Dio.
“Accidenti, mi sa proprio che non mi divertirò!
Mi sarebbe tanto piaciuto essere Colui Che Perdona.
Volevo sapere come ci si sente a essere speciali in quel senso.”
La Piccola Anima capì, in quel momento, che cosa si prova a essere tristi.
Ma un’Anima Amica si fece avanti tra la folla e disse: “Non te la prendere, io ti aiuterò.”
“Dici davvero? Ma che cosa puoi fare?”
“Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare!” “Tu puoi…”
“Certo! Posso venire nella tua prossima vita e fare qualcosa che ti consentirà di dimostrare la tua indulgenza.”
“Ma perchè? Per quale motivo?” chiese la Piccola Anima. “Sei un Essere di suprema perfezione! Puoi vibrare a una velocità così grande da creare una Luce tanto splendente da impedirmi quasi di guardarti!
Che cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni fino ad offuscarla? Che cosa potrebbe spingere te,
che sei  in grado di danzare in cima alle stelle e viaggiare per il Regno alla velocità del pensiero,
a calarti nella mia vita e divenire tanto pesante da compiere questo atto malvagio?”
“E’ semplice”, spiegò l’Anima Amica, “perchè ti voglio bene.”
Sentendo quella risposta, lo stupore invase la Piccola Anima.
“Non essere tanto meravigliato, Piccola Anima.
Tu hai fatto lo stesso per me. Davvero non ricordi? Oh, abbiamo danzato insieme molte volte, tu e io.
Nel corso di tutte le età del mondo e di ogni periodo storico, abbiamo ballato.
Abbiamo giocato per tutto l’arco del tempo e in molti luoghi.
Solo che non te ne rammenti.
“Entrambi siamo stati Tutto. Siamo stati Su e Giù, la Sinistra e la Destra, il Qui e il Là, l’Adesso e il Poi;
e anche maschio e femmina, bene e male: siamo ambedue stati la vittima e l’oppressore.
Ci siamo incontrati spesso, tu e io, in passato; e ognuno ha offerto all’altro l’esatta e perfetta opportunità
di Esprimersi e di Fare Esperienza di Ciò che Siamo in Realtà.”
“E quindi”, continuò a spiegare l’Anima Amica, “io verrò nella tua prossima vita e, questa volta, sarò il cattivo.
Commenterò nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile, e allora riuscirai a provare come ci si sente nei panni di Colui Che Perdona”.
“Ma che cosa farai”, domandò la Piccola Anima, leggermente a disagio, “da risultare tanto tremendo?”
“Oh”, rispose l’Anima Amica strizzando l’occhio, “ci faremo venire qualche bella idea”.
Poi soggiunse a voce bassa: “Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa”.
“E quale sarebbe?”
“Dovrò diminuire alquanto le mie vibrazioni, e aumentare a dismisura il mio peso per commettere questa brutta cosa. Mi toccherà fingere di essere ciò che non sono. E quindi, ti chiedo in cambio un favore.”
“Oh, qualsiasi cosa, qualsiasi cosa!” gridò la Piccola Anima, che intanto ballava e cantava.
Riuscirò a perdonare, riuscirò a perdonare!
Poi si rese conto del silenzio dell’Anima Amica e allora chiese:
“Che cosa posso fare per te? Sei davvero un angelo, sei così disponibile ad accontentarmi!”
“E’ naturale che sia un angelo!” li interruppe Dio. “Ognuno di voi lo e’! E rammentatelo sempre:  
Io vi ho mandato solo angeli.”
A quel punto la Piccola Anima sentì ancora più forte il desiderio di esaudire la richiesta e chiese di nuovo:
“Che cosa posso fare per te?”
“Quando ti colpirò e ti maltratterò, nell’attimo in cui commetterò la cosa peggiore che tu possa immaginare,
in quello stesso istante …”
“Si? Si…”
“Dovrai rammentare Chi Sono in Realtà”, concluse l’Anima Amica gravemente.
“Oh, ma lo farò!” esclamò la Piccola Anima, “lo prometto! Ti ricorderò sempre così come sei qui, in questo momento!”
“Bene”, commentò l’Anima Amica, “perchè, vedi, dopo che avrò finito con tanta fatica, avrò dimenticato chi sono.
E se non mi ricorderai per come sono, potrei non rammentarlo per un sacco di tempo.
Se mi scordassi Chi Sono, tu potresti addirittura dimenticare Chi Sei, e saremo perduti entrambi.
E allora avremmo bisogno di un’altra anima che venisse in nostro soccorso per rammentarci Chi Siamo.”
“No, questo non accadrà!” promise la Piccola Anima. “Io ti ricorderò! E ti ringrazierò per avermi fatto questo dono:
l’opportunità di provare Chi Sono.” Quindi, l’accordo fu fatto.  
E la Piccola Anima andò verso una nuova vita, felice di essere la Luce e raggiante per la parte  
che aveva conquistato, la Capacità di Perdonare. Attese con ansia ogni momento in cui avrebbe potuto fare
questa esperienza per ringraziare l’anima che con il suo amore l’aveva resa possibile.
E in tutti gli istanti di quella nuova vita, ogni qualvolta compariva una nuova anima a portare gioia o tristezza –specialmente tristezza- ricordava quello che aveva detto Dio.
“Rammentatelo sempre”, aveva affermato con un sorriso,
“Io vi ho mandato solo angeli”.

mercoledì 1 maggio 2019

grazie della matita!

LA STORIA DELLA MATITA Paulo Coelho
Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. A un certo punto, le domandò: “Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me?” La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: “È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto.” Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale e disse : “Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!” rispose la nonna : “Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell’esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo. “Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. “Dio”: ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà. Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore. Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia. Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te. Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione. (Paulo Coelho)

giovedì 7 marzo 2019


•se non ascolti la tua insoddisfazione lei ti parla con il mal di testa
•se non ascolti la tua rabbia lei ti parla con la gastrite
•se non ascolti la tua paura lei ti parla con la stipsi
•se non ascolti la tua voglia di dire “no” lei ti parla con disturbi allo stomaco
•se non ascolti la tua passione lei ti parla con un’infezione
•se non ascolti la tua creatività e il tuo talento loro ti parlano con l'aumento di peso
•se non ascolti la tua affettività lei ti parla con la dermatite
se non ascolti la tua spiritualità, lei ti parla con il corpo.. che si ammala.

lunedì 4 marzo 2019

un percorso di conoscenza e crescita personale


Propongo un lavoro corporeo unitamente a respiro e voce x entrare in contatto con se stessi. Perché?
Ecco perché: per fare emergere e superare i ns blocchi. Non sentiamo oppure abbiamo una percezione non chiara oppure si può provare paura ad andare avanti. Il blocco avviene a seguito di una reazione di difesa vissuta nel passato, produce irrigidimento o congelamento, condiziona nel presente, per non scegliere o vedere cosa sta davanti a noi. Si accompagna quasi sempre ad una riduzione di movimento e di forza del desiderio.
La sensazione spesso nasce dalla paura di realizzare un desiderio. Per fronteggiare questa paura inibiamo il movimento o produciamo una contrazione associata a quelle parti del corpo che avrebbero la funzione di movimento. Per esempio spalle e braccia verso una relazione affettiva. Oppure gambe e bacino se si tratta del procedere in una situazione di autonomia.
Nella impostazione di Willelm Reich tutti noi abbiamo 7 blocchi che costruiscono la nostra armatura caratteriale. Questi blocchi sono sempre latitudinali, circolari al corpo, perché hanno una origine somatica ma non devono impedire la funzionalità fisiologica.
Ogni volta che parliamo di blocco ci riferiamo a qualcosa nel passato che ha un effetto sul presente.
Ci sono emozioni che bloccano? Ogni volta che c’è un blocco fisico sperimentiamo una sensazione inibitoria che ha diverse sfumature di un’emozione.
Come rimediare? con il respiro, il movimento e la voce, e mandando a riposo i pensieri.
Se riacquistiamo fiducia nel corpo staremo dell'apertura e nel lasciar andare quelle tensioni che chiudono la nostra spontaneità. Incominciare, durante il giorno, a registrare quando ci sentiamo congelati, può permetterci di fare una mappa delle emozioni e, soprattutto, una mappa delle risposte corporee collegate. E ogni volta che riusciamo a fare questa associazione corpo-emozione possiamo sciogliere un pezzetto di noi. Infatti ci blocchiamo a gradi e possiamo scongelarci per gradi: procediamo con calma verso il disgelo.

mercoledì 13 febbraio 2019

raccontiamoci gli uni gli altri

vi aspettiamo per un momento di condivisione sabato 16 alle 16 a Pinerolo:
condivideremo la ns avventura, faremo anche qualche canzone e se volete il libro una dedica personale. Se non potete venire ma desiderate il libro fatemi sapere, l'editore lo spedisce senza costi aggiuntivi.

lunedì 28 gennaio 2019

Entriamo in contatto?

Questo il calendario e qualche sfumatura del contatto. Il lavoro che propongo mette in contatto con se stessi nel respiro e con gli altri attraverso la voce. L’esperienza fondamentale della consapevolezza è il contatto e la coscienza che sorge da questo contatto. Il contatto produce sensazione e quindi emozione.
Le emozioni si nutrono di contatto e l’assenza di contatto può farle deteriorare. Inoltre il contatto suscita memorie emotive corporee.
L’effetto di tutte le nostre difese è quello di diminuire il contatto tra noi e il mondo.
La vera sfida che propongo è tornare in contatto, oltre le nostre difese. Contatto e intimità – al di là di tutto – sono strumenti di conoscenza.
"Calmando l’agitazione della mente possiamo ascoltare il suono dell’anima". Alexander Lowen

sabato 5 gennaio 2019

riprendiamo il Cammino!

Vi invito per il prossimo workshop, domenica 13 gennaio 2019 ore 15-19, in via Tabona 4 a Pinerolo presso la Palestrina della Scuola di counseling a mediazione corporea La Commedia.  In programma il tema del cammino in modo nuovo: da dove vengo e dove vado? dove mi trovo? bivio? strada senza uscita? pantano? zavorra? si fara' un lavoro corporeo ed un setting operativo.
Oggi si festeggia l'Epifania, la manifestazione di Gesù ai Magi, studiosi venuti dell'Oriente in cerca della Verità. Mettiamoci in cammino anche noi. Che cosa aspettiamo?