lunedì 27 febbraio 2017

Dimorare nel corpo, nel presente!

Grazie alle vibrazioni che ci riconducono al qui ed ora.
Un grazie speciale ad Annalisa Zini ed ai suoni delle sue campane tibetane, intorno dentro e fuori di noi, rieccheggiati con l'uso della voce e del mantra-preghiera di guarigione che ho proposto ieri ad un bel gruppo di persone attente e presenti. Riproporremo tra un mese circa un'altra meravigliosa e salutare esperienza. Salutare per il corpo, perché di certo ora ci sentiamo tutti meglio, più leggeri e più vivi, e per la mente.
Perché? Perché placa i pensieri. Di solito in testa abbiamo un frullatore, che gira tra passato e futuro. Il passato può essere più facilmente richiamato da esperienze percettive ma, una volta che il ricordo si è attivato, i pensieri hanno una parte dominante che sostiene il ri-emergere di vecchie emozioni e ne produce di nuove. Sono i pensieri che ci proiettano nel futuro – a volte con immagini, che consideriamo sempre forme di attività mentale – a volte con programmi, progetti e liste di cose da fare. Questo prevalere dei pensieri connessi alla memoria del futuro e del passato è pericoloso perché  i nostri pensieri attivano stati emotivi e modalità disfunzionali di ripetizione. Senza esserne consapevoli rischiamo di duplicare nel futuro il nostro passato.
Ma oltre a non essere sempre una cosa buona, la realtà è in continuo mutamento e questo cambiamento rischia di rendere fallimentare la ripetizione e la traslazione del passato su futuro.
Abbiamo quindi bisogno di avere un solido e costante ancoraggio al presente perché la nostra memoria del passato e quella del futuro non facciano danni ma siano a nostro sostegno.
Più siamo in contatto percettivo con il mondo e più questo è facile perché la percezione, la consapevolezza del corpo, fornisce ancoraggi al presente.
Ho già spiegato che nell'innerbreathing si vanno a ripescare ancoraggi passati ed è possibile trasformarli. Ma si può fare solo se si è consapevoli. Ecco qualche suggerimento dalla "mindfulness" (cit. N. Cinotti)
1) molte delle nostre tensioni fisiche sono storiche, ossia sono espressione di contrazioni muscolari sviluppate a partire da emozioni avversative. Il permanere di queste tensioni ri-attualizza le emozioni che le hanno prodotte: lavorare sul corpo quindi permette di sciogliere le tensioni e di lasciar andare  memore passate disfunzionali;
 2)  l’attenzione è un elemento fondamentale per l’ancoraggio al presente. La realtà ci offre continui stimoli: abbiamo bisogno di essere consapevoli di quello che stiamo facendo nel momento in cui lo stiamo facendo. In una parola di essere concentrati su una cosa per volta. Niente multitasking per dimorare nel presente. Anzi il multitasking produce "mente dispersa" (facciamo una cosa e pensiamo a quella da fare dopo);
3)  essere attenti può non essere sufficiente se non riusciamo a dare significato a quello che stiamo facendo. Per questa ragione abbiamo bisogno di trovare momenti in cui possiamo comprendere cos’è il nostro presente: riflettere;
4) riconoscere le emozioni ci àncora al presente, mentre se facciamo fatica ad essere in contatto emotivo possiamo finire beati in fantasie o azioni inconsapevoli;
5)  imparare: niente di meglio che avere l’intenzione di imparare qualcosa per rimanere concentrati su ciò che facciamo, magari senza senso di "dovere". Possiamo imparare qualcosa di nuovo sempre, anche ripetendo la stessa identica azione.

Prossima puntata: le intuizioni

angelica1212.oneminutesite.it

venerdì 24 febbraio 2017

respiro e sto nella modalità dell'osservatore

Vi ho già detto del "noting" = del prender nota?
... è un modo veloce per riconoscere ciò che sorge nel momento in cui sorge e ha 3 funzioni: 1) stabilire una sfera di consapevolezza, uno spazio interiore dove non essere catturati da un pensiero o una emozione, ed invece esplorare il pensiero o l'emozione, nominare e passare alla sensazione successiva.

2) fornire una specie di sistema istantaneo di feedback: possiamo osservare se nominiamo la nostra esperienza con accettazione, fretta, risentimento e così via. Se percepiamo un tono di giudizio o di autocritica, possiamo fermarci, lasciar andare e riportare all’accettazione.
3) ci ricorda che tutto cambia, sempre. Possiamo passare da uno stato negativo ad uno positivo ad uno neutro. Il nostro compito, rispetto a questo flusso di continuo cambiamento, non ė quello di giudicalo ma di osservarlo e di respirareci dentro!


martedì 21 febbraio 2017

appuntamenti: domattina all'Uni3, in palestrina giovedì 23 sera e domenica 26 pomeriggio

Qualcuno mi dice: "Solo Dio guarisce". Sono d'accordo, ma sta anche a noi impegnarci per aver cura di noi stessi, tempio di Dio. Quindi vi insegno come fare per stare meglio.
Qualcuno mi dice: "Respiro da tutta la vita e vuoi venire tu ad insegnarmi". «E' noto che chi non respira muore, ma pochi ricordano che chi respira meglio vive meglio» (Alexander Lowen).
Qualcuno mi dice: "Sto benissimo". Sarà vero? (di solito non lo è, ma se lo fosse.. ) ... buon per te. Ma non si sta sempre bene. Meglio pensarci prima, «prevenire è meglio che curare».
Qualcuno mi dice: "So già tutto". Accipicchia, che fortuna! Ma se davvero sai tutto sai anche di non sapere. Così insegnava il filosofo Socrate.
Qualcuno mi dice: "Mens sana in corpore sano". (sotto sotto pensa che io sia pazza). Ed io aggiungo: «corpore sano in mens sana». Dove finisce la mente e dove inizia il corpo?
Qualcuno mi dice: "Le cose che fai tu sono spiritiche". Capperi, come sono dotata! Di sicuro mi stanno vicini il mio Angelo custode, lo Spirito guida, il mio Sè superiore. E prego tanto, perché sono così piccola e bisognosa del Loro aiuto. Dio mi assista. E tutti i suoi Esseri di Luce che Lui mi manda sono molto graditi. A me. A voi no? come siete superiori!
Qualcuno mi dice: "Tu mescoli le cose, le religioni, le culture". Le rispetto, è diverso.
Qualcuno mi dice: "Ci vuoi far credere che c'è una sola religione". Non insegno religione, insegno a respirare ed utilizzare la voce come strumento di guarigione.
Qualcuno mi dice: "Ci vuoi far credere che siamo tutti figli di Dio". Ma va?
Qualcuno mi dice: "Io so come fa/dice/pensa Dio". Capperi, come sei dotato! Mi stupisco ogni volta della sua meravigliosa fantasia. E tu?
Mons. Vittorio Morero, direttore del giornale dove lavoro part-time, negli ultimi tempi in cui era in vita, mi disse: «L'errore che facciamo noi cristiani è di pensare di avere la Verità in tasca. Ma Dio non sta in tasca». Grazie per avermelo ricordato.

sabato 18 febbraio 2017

giovedì 23 lezione di Libera la voce e domenica 26 una cosa bella bella...

angelica1212.oneminutesite.it

Per voi cari amici ed amiche un invito personale! so già che quasi nessuno mi risponderà perché corre voce che quando i messaggi sono di gruppo non ci toccano; per me non è così e mi spiace un poco perché io leggo uno ad uno e seleziono personalmente a chi mando e conosco bene chi riceve.
Per questo spero che chi vorrà esserci me lo possa comunicare, anche solo con un cenno su whatsapp. Grazie.
Siete assolutamente i benvenuti. Il costo è sempre - che servono a coprire le nostre e le spese vive della palestrina - di dieci euro l'ora, da moltiplicare per due ore abbondanti, in cui ci dedicheremo a voi a 4 mani e con mille suoni. Il n. dei posti è limitato.
Approfittatene e grazie se passerete voce.

martedì 14 febbraio 2017

noi camminiamo, per sciogliere le tensioni, ma che cosa significa?

(Sacra di S. Michele, vista dalla Novalesa, in Val di Susa)

Che cosa significa sciogliere le tensioni?
Uno principali lavori della bioenergetica è lo scioglimento dei blocchi e delle tensioni croniche. Lavoriamo per scioglierle perché sono espressione delle nostre difese e ci conservano legati a situazioni traumatiche passate.
Gli schemi di reazione allo stress sono strutturati nel corpo, fanno parte di un atteggiamento del carattere dell’individuo e si ripetono nel tempo. Si cristallizzano e si consolidano.
E' pazzesco! Noi ci difendiamo dopo che si è verificato l’evento critico e, quindi, ogni difesa ha un carattere anacronistico: è chiudere il pollaio con le galline tutte fuori!!!
La difesa però permette anche un ritiro che dovrebbe essere riparativo.
Il problema è che non manteniamo flessibilità e vitalità, così non riusciamo ad uscire da questo "ritiro riparativo". E' come se la chiocciolina nascondesse le cornina dentro e poi non riuscisse più a tirarle fuori.

Che cosa significa sciogliere le tensioni?
Le tensioni e contrazioni difensive hanno una struttura: sono tensioni circolari che non impediscono la funzione muscolare ma limitano la consapevolezza corporea.
1º livello: i movimenti sciolgono le tensioni sono essenzialmente di due generi: movimenti di allungamento e movimenti rotatori. I movimenti di allungamento facilitano, in modo diretto e indiretto, la lunghezza dell’atto respiratorio. Quelli rotatori allentano l’anello di tensione vero e proprio.
Per facilitare il processo di scioglimento usiamo il suono: le vocalizzazioni che sono connesse all’emozione che è rimasta “impigliata” nell’esperienza. Ciò serve a ripristinare l’equilibrio tra la consapevolezza corporea e l’atto espressivo.
Non basta essere consapevoli per stare meglio. Abbiamo bisogno che la nostra consapevolezza sia agita ed espressa, buttata fuori e presa in mano come quel sasso… che ci pesa sullo stomaco e che, una volta fuori è un ciottolino.
Il suono ci permette di dare voce all’aspetto non verbale delle nostre emozioni. 
L’impiego delle parole giuste è una funzione energetica perchè è una funzione della coscienza. È la consapevolezza dell’esatta corrispondenza fra una parola (o una frase) e una sensazione, fra un’idea e un sentimento. Quando le parole sono connesse o combaciano con le sensazioni avviene la meraviglia: il flusso energetico che ne risulta fa crescere l'eccitazione della mente e del corpo elevando il livello di consapevolezza e la messa a fuoco.

Andare in profondità
2º livello: andiamo ad esplorare due aspetti dell’atteggiamento difensivo e della corrispondente tensione: l’accettazione e la reattività.
La base della risposta difensiva è un «no». È successo qualcosa che non volevamo e che non vogliamo si ripeta. Questa lotta – come accade in tutte le opposizioni – lascia come in gabbia nella situazione. Lottando contro non abbiamo più le energie per andare avanti. Rimaniamo fissati – in opposizione – al nostro nemico e impegniamo tutte le nostre energie in questa lotta. Anche in questo caso abbiamo una modalità di risposta muscolare: ci sarebbe un movimento spontaneo che blocchiamo opponendo una forza muscolare contraria.
Nutriamo così la non accettazione che si manifesta – dal punto di vista comportamentale – con la reattività. Di fronte a stimoli che ci ricordano il trauma originario diamo adito ad una schema di risposta automatico e reattivo.

La reattività
Nota bene, non si tratta di spontaneità. E spesso questi comportamenti reattivi – poiché comportano una scarica – possono dare momentanei segnali di sollievo. Ma distinguerli dalla spontaneità non è difficile: sono ripetitivi e non portano avanti ma lasciano la persona sempre nello stesso posto.
«Nel comportamento reattivo c’è un aspetto che è solo apparentemente spontaneo, in quanto è condizionato e predeterminato dalle esperienze precedenti. Chi va su tutte le furie ogni volta che viene frustrato può dare una espressione di spontaneità ma la qualità esplosiva della reazione lo smentisce. L’esplosione deriva dal blocco degli impulsi, dietro a cui si crea un accumulo di energia che una lieve provocazione basta a scatenare. Il comportamento reattivo deriva da una interferenza con il fluire degli impulsi ed è espressione di una situazione di blocco all’interno dell’organismo.
Quindi, quando lavoriamo sulle tensioni, possiamo dire che, ad un 1º livello, lavoriamo sull’aspetto muscolare ma in profondità lavoriamo per ampliare la capacità di accettare e quindi di diminuire l’aspetto di reattività» (A. Lowen).

Il ruolo dell’attenzione
3º livello: poniamo attenzione! il movimento non è sufficiente senza di essa. Tutti gli esercizi, perché siano efficaci, vanno compiuti portando l’attenzione al corpo, non in modo automatico e meccanico. L’attenzione è un passaggio fondamentale perché aumenti la carica e si arrivi allo scioglimento. C’è una retroazione positiva tra consapevolezza e attenzione che fa sì che l’una aumenti l’altra. E insieme collaborino per quello scioglimento che integra consapevolezza, padronanza di sé e capacità espressiva.

Diamo voce
4º livello: diamo voce a chi siamo davvero. Ora le nostre parole sono espressive della nostra consapevolezza. Vanno al di là delle storie che abbiamo imparato sull’argomento della nostra vita. Ora possiamo dire cos’è – davvero – la nostra esperienza, e quindi: declinarla al tempo presente.
«Le parole svolgono a livello individuale la stessa funzione che svolgono per la società. La storia viva di una persona è registrata nel corpo ma la storia cosciente lo è nelle parole. Se manca la memoria delle esperienze mancano anche le parole per descriverle». (A. Lowen "Bioenergetica)

Cerchiamo nel corpo l'origine delle parole.
… aggiungo personalmente: troviamo nell'anima il nostro suono.

sabato 11 febbraio 2017

Coltiviamo il nostro giardino ...


C'è un proverbio cinese che dice: se vuoi esser felice un giorno fai un bel pranzo, una settimana ammazza il maiale, un mese fai un viaggio. Se vuoi esser felice tutta la vita coltiva il tuo orto.
Me lo citò il dott. Fernand Peyrot, noto e saggio iridologo della Val Pellice, noto sul territorio nazionale, una persona meravigliosa che spero di incontrare ancora in questa vita.

Coltivare le piante, oltre a donarci cibo sano e bio, ci rende migliori. Forse per questo la mia amica Renata che fa fiorire ogni cosa nel suo vivaio è così meravigliosa!
Il mio papà dice: tu dai un poco del tuo tempo e delle tue forze alla terra e lei come ti ricambia!
E mia mamma commentava: e sei sereno, vedi la piantina germogliare, non perdi tempo a dir male di nessuno, sei soddisfatto di te e ringrazi Dio.

Coltivare il nostro orto è anche altro.
Coltiviamo stati mentali salutari con immagini e parole di bellezza e armonia.

Il grande pittore Claude Monet, che tanto ho amato fin dai tempi dell'Accademia di Belle Arti, e poi mi ha estasiato a Parigi nell'allora esposizione all'Orangerie (1992), e di cui ho realizzato anche delle copie, si era creato un giardino, per dipingere e per star bene. Per riempirsi gli occhi di natura e colori, come si fa quando si fa una passeggiata.  Come dice il mio caro amico e M° di flauto Giancarlo: facciamo scorta di immagini e pensieri belli.
http://www.nexodigital.it/io-claude-monet/

La fonte di tutto il bene e il male, del profitto e del danno
sta nei nostri atti, parole e pensieri.
Questo e’ tutto cio’ di cui ti devi preoccupare.
Non devi andare molto lontano.
Osserva i tuoi atti, parole e pensieri adesso.
Dalai Lama

Aggiungo anche nelle immagini. E come sempre dice il Dalai Lama "Se riuscite a coltivare stati mentali salutari prima di andare a dormire e permettete loro di perdurare durante il sonno senza distrarvi, allora anche il sonno diverrà salutare.
Buon relax per questo w-e, a tutti!

martedì 7 febbraio 2017

Giovedì 9 h 9 pm

Giovedì in via Tabona 4 a Pinerolo, lavoreremo sulla rieducazione al respiro utilizzando tecniche di rebirthing e innerbreathing, tratte da antiche discipline tibetane e taoiste; vocalizzeremo i suoni terapeutici e canteremo un mantra, che altro non è se non una o due parole in lingue diverse dall'italiano, aramaico come l'Amen, sanscrito come l'Om, ripetute molte volte con significato di preghiera.
Contattatemi: cell 349 4464863
angie_pons@yahoo.it

lunedì 6 febbraio 2017

Ricominciamo!

Grazie agli intervenuti al Transformation Festival!
Un grazie speciale a +Alberto Abbà  e Pasqualina, che son venuti a darci manforte!
noi riprendiamo i seminari quindicinali il 2º e il 4º giovedì del mese presso la palestrina di via Tabona 4, dalle 21 alle 23. Presentarsi in sede con abbigliamento comodo (e a cipolla) e calzettoni o scarpettine da arti marziali/artistica. Se vi occorre un telo personale per non stendervi direttamente sui morbidi tappetini già a disposizione, così come troverete cuscini e copertine in dotazione. Durante il rilassamento si può sentire freschino, anche se la palestra è ottimamente scaldata, coibentata ed insonorizzata.
Spero di vedervi in tanti. Una telefonata di conferma sarebbe opportuna.

giovedì 2 febbraio 2017

Prosegue il Transformation festiva!



ringrazio gli intervenuti e mi scuso se non son stata vicino a ciascuno quanto avrei voluto! vediamo in separata sede, keep in touch, restiamo in con-tatto!