martedì 24 ottobre 2017

Lasciar andare


La verità è nel corpo. Camminando camminando tutto il mio corpo si è svegliato, ogni angolino sentiva dolore. Tutto l'acido, il nervoso, le contratture, le rigidità…
Che fatica andare avanti. Però piano piano, riconoscendo e lasciando andare, è passato.
E dopo mi sentivo leggera.
Non serve negare di provare un’emozione. Serve saperla riconoscere e descrivere.
La gelosia, il rimorso, il rimpianto, la rabbia, la paura: il morso interiore che divora, e che si trasforma in morso esterno che vorrebbe divorare. Parla di una fame e una incertezza primitiva.
Però siamo convinti che ci siano sentimenti che non devono esistere, allora li neghiamo.
Non funziona, la verità non va negata. Non sono sentimenti razionali, possiamo provarli per minuscoli dettagli. Riconoscerli sono il primo passo. Il secondo è non alimentarli.
Dopo averli riconosciuti li possiamo esplorare nel corpo, sentirne il sorgere, il bruciare e poi lo svanire. Quel fuoco nutre la nostra indipendenza.  Coltivarli invece produce rimuginio, ossessione, il senso di essere bisognosi oltre ogni limite.
Usare il corpo per trattenersi o negare trasforma la nostra espressività in una presa. Possiamo acchiappare ciò che vogliamo, ma non ciò che amiamo. Perché nell’amore ci deve essere una quota di libertà: non consumiamola rimanendo aggrappati.
“il sistema muscolare del bambino in crescita abbandona la naturale funzione di movimento e assume la funzione nevrotica di presa”. I muscoli si sviluppano eccessivamente per trattenere gli impulsi negativi e per controllare quelli naturali. (Alexander Lowen)





lunedì 23 ottobre 2017

Il movimento lento

Sono reduce da un cammino a tappe per me forzate per il sempre poco tempo, ma che mi ha totalmente rigenerata, dopo un fracco di dolori e dolorini in ogni dove.
Si è liberata la mente dai pensieri e dagli affanni, lo spirito ha volato, il corpo si è radicato.
E' il movimento lento, il cammino del pellegrini, l'ultimo tragitto in cui ho accompagnato mio marito Mauro ormai noto pellegrino, e che fa parte ormai anche del mio essere. Desidero insegnare a respirare alle persone che non possono fare quello che fa lui, per star bene! desidero aiutare a camminare e muoversi insieme a Giovanni Grisotti presidente nazionale dell'Associazione della medicina per la prevenzione primaria, e assieme a Nicola Coppolaro presidente della zona della Nordik walking e istruttore federale Fidal e Gymstick Italia.
Stiamo facendo progetti con Ambra Castellani, ospitaliera della Torre Merlata di Palestro e vi aggiorneremo…



martedì 17 ottobre 2017

La meraviglia della nostra voce


" La tua voce è una rappresentazione olografica di tutto ciò che sei che riflette il DNA personale ".

" Gli atomi e le molecole presenti nell'aria, vengono eccitati dalle corde vocali della tua laringe, creando una piccola perla di energia acustica che si espande rapidamente dalla bocca e corre via a circa 1126 Km. all'ora.


Quando si parla si crea luce infrarossa. 
La luce infrarossa porta con sé le modulazioni della tua voce alla incredibile velocità di 300.000 Km. all'ora.

A differenza del suono di una voce che diventa impercettibile dopo circa un chilometro, la luce infrarossa creata dalla tua voce si precipita nello Spazio dove viaggia per l'eternità, portando le tue parole o canzoni alle stelle".

John Stuart Reid

PS (grazie Assunta Bianciotto per questa dritta… ho approfondito ed è davvero meraviglioso!)

lunedì 16 ottobre 2017

Come fare a liberare la mente?

Perché la mente possa accogliere le novità, nel presente, ha bisogno di essere libera.
Come? rilassarsi, meditare: cosa non facile per gli occidentali frenetici e mentali.
Bellino l'esercizio che ho letto di recente: visualizzare il pensiero fisso, bruciarlo e fissarlo finché sparisce: poco efficace però.
Quando siamo stanchi accendiamo tutti la tele, pure io: così dopo siamo "rinco"!!!!!
Fa bene camminare, e la musica: da ascoltare, ballare, cantare, o fare il bagno di suoni con le campane tibetane.
Dico spesso alla mia mamma, per aiutarla a rilassarsi: ricordati di ridere, russare e "pettare" (oops)… come in ospedale, dove si raccomanda il "rutto libero" e anche il resto!
«Sano divertimento»: così lo descrive un mio caro amico molto per bene, il pianista e prof. M° Paolo Cavallo, che trova sempre il modo di farsi forza anche in grandi difficoltà,
Se non si può fare tutto questo o se ancora tutto questo non ci aiuta a liberare la mente, possiamo iniziare a respirare. Il ritmo del respiro ha intrinseco il "lasciar andare". Se non si espira soffochiamo, prima o poi si cede al lasciar andare dell’espirazione.
Si può lasciare andare il corpo: se stiamo aggrappati ad una contrazione del corpo, c'è anche una contrazione della mente.
We can lose control! Sì possiamo perdere il controllo. Che bello! Tanto è un'illusione che va a infierire sulle contrazioni del corpo. Tendiamo l'attenzione = tendiamo il corpo. Come un arco, o come un artiglio. Siamo gentili con noi stessi, suvvia!
Ridiamo. Se prendiamo le cose con un poco più di leggerezza, come un gioco, staremo meglio e magari ci divertiremo pure! Ridere fa lasciare andare il diaframma e di conseguenza tutte le contrazioni addominali. Da quando è che non ridiamo di gusto?
Info utile: un caro amico, Marco Gibello, fa corsi di yoga della risata. Fichissimo!
Nota bene: inutile angustiarci tanto, perché prima o poi tutto cambia!
Non possiamo fermare le onde dell'oceano, per fortuna!
"La legge dell’impermanenza è una legge di armonia". (Jack Kornfield)
Stare nell'attimo presente, nel sentire.
Sentire: percepire attraverso i sensi. Provare una sensazione fisica provocata da stimoli interni o esterni.
{[Invece:
 Pensare: esercitare l'attività del pensiero; meditare, ponderare, ragionare, riflettere. Riflettere: Rinviare per riflessione una luce, un suono; (…); soffermarsi col pensiero su qualcosa, considerare attentamente. Rimuginare: Elaborare a lungo nella mente con insistenza e in modo quasi ossessivo. (bleah bleah produce immondizia cerebrale)]}

Grazie di esistere!



Grazie a Serena Maccari che ha voluto condividere con noi la sua gioia e la sua meravigliosa famiglia, grazie che ha fatto una scelta coraggiosa di vita, grazie ai suoi meravigliosi bimbi Mariam e Hassan Francesco! grazie a Piera, Benny, Mara, Cinzia e a quanti si sono uniti al coro Joy.
Grazie a Simona che è tornata apposta dalla Liguria per donarci la sua musica ed armonia, grazie a Maxi e Manu, ad Antonella Kuota (foto by)… a Lodovico… alla Sudaku Band, a Katia di Venaria, ad Anna la Yogina, a Piero del'Uni3, ai fisarmoniscisti, a nonna Rosina… a tutti!
«Imagination. A world rebuilt by love Where people care The world becomes a home. Imagination. A world rebuilt by love Where pains are shared Together as well as the joys. Inspiration. I've got to love and live this way It's my chance To change the world in me. Inspiration. I've got to love and live this way It's my chance To change the world in me and all around».
https://www.youtube.com/watch?v=41ICcdFaWuU 

sabato 14 ottobre 2017

Evviva la medicina naturale!


 
Non dico di buttare "tutti giù per terra" i farmaci come nella foto … ma quasi!
Leggo ora un art. del dott. Jean Pierre Willelm, che descrive come lo tsunami dei farmaci ci sta facendo ammalare tutti, producendo una selezione forzata: non si sono mai viste tante malattie degenerative e con tanta frequenza anche tra i giovani, cancro, leucemia, diabete, asma, allergia, obesità, pubertà precoce ecc. Anche l'ONS se n'è accorta. Quindi "lode" alla medicina naturale:
(lascio il francese per correttezza di citazione e perché google traduce tutto)
  • «Elles recourent volontiers au concept de rééquilibrage énergétique ;

  • Elles s'intéressent non seulement à l'organisme malade mais aussi, et surtout, à l'être qui souffre ;

  • Elles prônent une prise en compte globale physique mais également mentale, parfois spirituelle ;

  • Elles sont « douces » par le choix thérapeutique peu agressif qu'elles proposent et le rapport privilégié qu'elles entretiennent avec le malade.

Partout dans le monde, des milliers de gens atteints du sida, du cancer, d'hépatites, de mucoviscidose, de sclérose en plaques ont vu leur sort complètement changé avec les médecines naturelles, et particulièrement les huiles essentielles.
Les médecines alternatives proposent un autre rapport à la maladie et d'autres modes de soins. Et leur attrait réside aussi, semble-t-il, dans ce qu'elles sont riches de représentations et de croyances sur l’être humain, le sens de l'existence, la place de l'homme dans l'Univers.
Le strict cadre de la santé, de la maladie, de la médecine est, ici, largement dépassé.
Dès lors, entre la médecine scientifique qui voudrait retrouver une dimension plus humaine et les médecines différentes en quête, pour la plupart d’une reconnaissance officielle, une évolution et des réaménagements sont de plus en plus probables».( dott. Jean Pierre Willelm)

Concludiamo con A. Shopenhauer: «tutta la verità passa attraverso 3 tappe: prima è ridicolizzata, poi violentemente contestata, infine accettata come evidente».

venerdì 13 ottobre 2017

Il respiro, una strada per consapevolezza ed equilibrio

Carissimi allievi/e, amici e persone che mi seguite,
vorrei condividere con voi una mia esperienza. Inizialmente ero sinceramente timorosa nell'accostarmi a questo lavoro, mi sentivo inadeguata e il peso della responsabilità mi pareva immenso. Ho innanzitutto lavorato tanto su di me, e sento che lo farò ancora, per anni, perché più vado avanti più ce n'è da imparare. Di sicuro si può accompagnare qualcuno su una strada solo se la si conosce bene.
Così in questi giorni mi son trovata ad accompagnare per un inizio di percorso una signora davvero amabile, con gravi disabilità ma molta forza e dignità. Mi ha ringraziata perché nel rivolgersi alle cure complementari che offro - come alcuni colleghi - ha scoperto un mondo intorno a sé che ignorava. Ma la cosa bella ed inattesa è che ha scoperto il mondo dentro di sé, ed è solo l'inizio, perché i dettagli e le informazioni che arrivano dal nostro inconscio e dal nostro Sé superiore sono inimmaginabili. E' un viaggio di esplorazione. Per una persona che non vede è ancora più bello e questo mi commuove.
Ci siamo dette quanto sarebbe bello poter fare sull'erba, all'aperto o in un bosco i nostri esercizi corporei, semplici, in piedi, tenendoci le mani. Me li ha descritti così: «mi fai muovere tutto senza che muova quasi niente».
E come si sente ora? riposa di più, respira meglio, è più lucida e attenta.
Provare per credere! Sono onorata di questo. Me lo voglio ricordare.
La mia mamma sta perdendo tanti ricordi e per rasserenarla le dico: ora sei più leggera. Ma lei soffre.
Eppure mi son sentita in colpa ed ho per anni il peso di tanto ricordare. Ho letto recentemente questa considerazione: «Non ha il significato di ricordare come memoria biografica. Ha piuttosto il significato del tornare continuamente presenti al nostro oggetto d’attenzione, del non farsi distrarre dai nostri giudizi, per ricordarsi la consapevolezza e la presenza».  Kabat Zinn chiama questo “la disciplina della memoria”.  La memoria del presente. Qui ed ora. E' lieve.
Buon w-e a tutti, domenica cantiamo per il battesimo di due bimbi meravigliosi, Mariam ed Hassan! che da Lassù abbondino le benedizioni. Venite a cantare con noi. Ecco i canti, da aggiungere E sono solo un uomo di don Giosy Cento che è nei libretti della parrocchia che ci ospita.

lunedì 9 ottobre 2017

Per stare bene "tutti interi"

Come il nostro corpo non è composto di pezzi separati, così noi stessi non siamo "mente" da una parte, "fisico" dall'altra, "emozioni" da un'altra parte ancora e così via…
Proponiamo quindi un lavoro di integrazione di noi stessi con alcuni insegnamenti legati alla breaththerapy e voice healing: una respirazione profonda e consapevole, non solo limitata all'esercizio ma condotta nel quotidiano porta un miglioramento del benessere generale, e con alcune accortezze ci difenderà dai freddi in arrivo con l'autunno inoltrato. Entreremo in contatto con noi stessi in profondo, senza timori, mettendo in pace il nostro essere, utilizzando respiro e brevi vocalizzi, per concludere con il rilassamento con il bagno di suoni.
I nostri allievi garantiscono un sonno migliore nella notte, un'attenzione più facile da raggiungere nel giorno, e forse una vita un poco più lieve. In fondo basta poco per aver cura di sé e volersi bene, e così amare anche di più gli altri.
angelica1212.oneminutesite.it

venerdì 6 ottobre 2017

Ricominciano ai primi di novembre le lezioni all'Uni3 di Pinerolo

L'"università delle tre età":  è l'Uni3, una realtà viva e attiva a Pinerolo.
Ringrazio con affetto la presidente prof. ssa Liliana Rasetti che stimo molto. La ringrazio per l'apertura e la fiducia accordatami in questi anni per aver scelto di affidarmi la conduzione di un corso sicuramente originale e innovativo nella nostra zona. Specialmente per persone spesso non giovani (ma ci sono anche giovani!) e con difficoltà di vario genere che possono, migliorando il respiro e vocalizzando, trovare sollievo ed anche migliorare, oltre ad affiancare cure relative a patologie dell'apparato fono e respiratorio.
In novembre inizia il terzo anno consecutivo delle lezioni di respiro e voce tenute dalla sottoscritta, con sede presso il Seminario vescovile, il mercoledì mattina, con cadenza quindicinale, dalle ore 9,30 alle ore 11,30.
Ho proposto il n. chiuso perché vorrei seguirvi uno ad uno ma chi verrà sarà ben accolto. Raccomando di portarsi calzettoni tappetino e ciò che vi occorre per poter fare un lavoro su di sé semplice ma accurato, anche da seduti se ci sono problemi di deambulazione.
A presto carissime/carissimi allievi. Non vedo l'ora di riabbracciarvi.
Con affetto
Angelica Pons
angelica1212.oneminutesite.it

martedì 3 ottobre 2017

«Questa roba di me è brutta e la cancello»: Invece no.


 «Cancellare qualcosa che esiste è molto dispendioso, spesso inutile e superfluo. Perché quello che esiste si ribella e vuole essere visto e sentito». Vuole tornare a farsi vivo. Molto meglio partire da quello che esiste e chiedere che cosa vuole dirci. E, forse, accettare che la direzione non può essere sempre e solo dettata dalla volontà ma, anche, dalla spontaneità. Quello che viene spontaneo non sempre è da correggere. Spesso è da seguire per comprendere la direzione naturale di crescita.

Sforzarsi e Fluire:
Quello che facciamo con sforzo è retto dalla volontà, quello che facciamo con spontaneità ha la qualità del fluire. «Quando un’attività ha la qualità del fluire appartiene all’essere. Quando ha la qualità dello spingere appartiene al fare. […] Un’attività che per essere svolta richiede una pressione è dolorosa perché […] impone uno sforzo cosciente grazie all’uso della volontà». (A. Lowen
)
Ma… possiamo avere comportamenti spontanei che non vorremmo e comportamenti volontari che invece preferiamo: per esempio possiamo preferire quando facciamo attività fisica o quando riusciamo a smettere di fumare. Come imparare allora a partire dagli aspetti spontanei anziché dalla volontà?

4 step:
1) Osservare quello che c’è senza giudicare.
2) Mettere l’intenzione, con precisione.
3) Esercizio e flusso: imparare dall’esperienza.
4) Seguire il processo: «il cambiamento non è un atto unico ma un processo e quindi dobbiamo ripartire dall’osservare gli avanzamenti e le pause, o anche i ritorni indietro, senza giudicarli ma con l’intenzione di imparare dal processo la direzione verso la quale ci stiamo muovendo».

(cit. N. Cinotti)

«Sì, Sì» «No, No»

… dire è bellissimo, specialmente quando è detto con consapevolezza. Lo è se èvero, e non per far star zitta una persona insistente. Il è meraviglioso - per esempio nelle nozze - perché dichiara l’accettazione che nasce da una scelta.
Spesso non diciamo di no per la paura che questo comporti il non essere amati.
Anche dopo che l'abbiamo detto ce lo rimangiamo, rinunciamo al nostro no perché timore di sentirci in colpa. Il che ne deriva non è accettazione, ma rinuncia. «Il primordiale senso di colpa nasce dal sentire di non essere amati. L’unica spiegazione che un bambino può dare è di non meritarsi l’amore». (cit. A. Lowen)
Con la corenergetica si fanno tanti esercizi accompagnati da “sì” e “no”. Le accompagniamo con esercizi e movimenti perché hanno - così mi pare - una radice corporea. Spesso le persone trovano imbarazzante tornare a quei gesti, a quelle parole, a quei suoni che associano ai bambini. Preferiscono comportarsi da bambini nella vita reale, piuttosto che far crescere la loro parte bambina nella palestrina, o in uno spazio protetto di lavoro su di sè. Eppure l’accettazione significa anche e soprattutto questo: partire da dove siamo e scoprire che possiamo andare in tutto il mondo!
A volte ci sentiamo presi da due correnti opposte. Abbiamo l’impressione che una parte di noi che rema contro, per auto-sabotarci per esempio con una piccola – o almeno apparentemente piccola – dimenticanza. Moltissime volte, almeno per me. Volte in cui ho perso un biglietto aereo, altre in cui ho perso le chiavi  Perché? forse siamo consapevoli del gioco che vogliamo giocare con la volontà ma non siamo consapevoli di quello che vuole la nostra parte che va in ansia. Quella che ripete sempre gli stessi errori. Quella che vorrebbe essere vista ma che ha, anche, paura di mostrarsi.
Così potremmo facilmente dire, in molte occasioni, che ci sono due giocatori. Quello che fa il gioco della volontà e quello che fa il gioco inconscio. E che, spesso, non sappiamo chi gioca meglio. A volte ci sabotiamo con la volontà, altre volte con l’inconscio.
Perché?
I bambini quando giocano da soli fanno parlare i loro personaggi. A volte si raccontano che cosa stanno facendo: c’è una parte più grande che guida un’altra parte che sta crescendo. La parte “grande” ha l'aspetto del genitore interno. «Le regole di quel genitore magari non sono ancora le regole del bambino ma lui le sta introiettando e se le ripete così, dando voce ai personaggi del gioco. O raccontandosi sommessamente cosa deve fare» (cit. B. Cinotti).
Anche per gli adulti è così, solo che questa voce interna è diventato il nostro giudice interiore, spesso molto severo.
C'è ancora un altro aspetto di divisione: spesso separiamo la mente dal corpo. Per essere più produttivi. Per trattare il dolore emotivo che, altrimenti, potremmo temere di non poter sorreggere. Perché mettiamo il  pilota automatico.
Quindi i giocatori - della nostra stessa partita - sono due o anche di più.
Non c’è bisogno di scegliere tra un giocatore e l’altro. Basta essere consapevoli della presenza di entrambi e, soprattutto, smettere di usare l’autocritica per imparare qualcosa di nuovo.
È un metodo che non funziona: è ufficiale
«Costruiamo muri dietro ai quali nascondersi, per proteggerci dall’essere feriti, per tenere dentro il nostro dolore. Sfortunatamente questi muri ci imprigionano». (Alexander Lowen)
Ci imprigioniamo da soli! (continua)
Anzi, per citare "Galline in fuga": «la gabbia è nella nostra testa!» (dice la gallina rossa e ribelle)


lunedì 2 ottobre 2017

Urgenza di discernimento e chiarezza

Per me ora le informazioni passano dal corpo, dal sentire, non solo più dalla mente, anzi quelle della mente le filtro con il corpo. Perché così vedo chiaro. La mente mi ingarbuglia la marea di informazioni e questo produce ansia e mancanza di chiarezza. Ora come con l'acqua limpida e fresca:  non che sia facile e immediato, c'è un sacco di lavoro da fare e che sto facendo su di me, di scavare e setacciare e discernere. Ma quello che mi suscita una reazione di sentire, proprio nel corpo, nel qui ed ora, arriva chiaro ed è bellissimo. Anche doloroso: se non sono aperta ad accogliere non arriva nulla, e non è detto che sia tutto bello, ma fa parte del gioco! Perciò meglio stare aperti, emozionarci e sentire, anche l'acqua gelida di Liguria e il tepore del sole…
Una mia cara amica Irene, art counselor, mi ha proposto di leggere, di padre Miguel Ruiz, "I quattro accordi"… pensavo fossero di musica ed invece sono di vita: gli accordi che possiamo prendere con noi stessi per produrre ed essere armonia.
Mi sono piaciuti molto e ve li trasmetto così come li ho ricevuti, sperando vi siamo utili
1) sìi impeccabile nella parola (come diceva Gesù: «il vostro parlare sia sì, sì, no, no»)
2) non prendere nulla in modo personale (noi per primi trasmettiamo cose che fanno parte della nostra realtà, non di quella altrui, come se parlassimo a noi stessi, quindi faranno così anche gli altri, no?)
3) non supporre nulla (quanti film che ci facciamo per una parola detta o addiritutta immaginata)
4) fai il meglio che puoi (nelle tue possibilità, non esagerare quasi da schiattare)
Vi aspetto giovedì sera per il Novilunio di autunno. Chi ci sarà?
angelica1212.oneminute.it