venerdì 28 febbraio 2014

L'oca, il canto ed i sogni


Due giorni fa vi ho insegnato un canto terapeutico il cui suono corrisponde ad una parola in sanscrito che significa oca selvatica "Ham-Sah"; stanotte ho sognato un'oca bianca, bella, grandissima che mi sorvolava, con lo sguardo buono e mi ha abbracciata con affetto e persino giocherellato con me; ho tuffato il viso nelle sue piume del petto e mi son sentita protetta. Vi lascio la sensazione dolce che ho sentito insieme a queste info.

Nell’antico Egitto, Amon o Ammone è il dio dell'Oltretomba, il dio nascosto, dal copricapo con due lunghe piume d'oca, ma anche il dio tutelare di Tebe, associato a Ra, il dio del sole, superiore a tutti; aveva due animali sacri: l’ariete e l’oca. Così, se il Faraone fu identificato con Amon-Ra, e dunque con il Sole, la sua anima fu rappresentata sotto forma di un’oca, perché l’oca è il sole uscito dall’uovo primordiale.  L’oca era pertanto una specie di angelo, ossia di messaggero tra il cielo e la terra, tra gli dei e gli uomini.
Un’altra associazione invece, è fatta con il Gran Visir, il primo rango nella gerarchia del governo egiziano subito dopo il Faraone. Il Gran Visir era anche soprannominato “porta-ventaglio del re” oppure “porta-stendardo di sua maestà o signore dei Granai del Basso e dell’Alto Egitto”, (=ministro delle Finanze!).
Il Gran Visir rappresenta il messaggero del re, dio vivente in terra. Per scrivere il suo nome, si utilizzava l’ideogramma dell’oca, seguito da quello del pane quotidiano e del visir stesso.
Nell’Impero romano, l’oca era una rappresentazione di Giunone, sorella e sposa di Giove, coppia equivalente agli dei greci Era e Zeus. A Roma esisteva una dea oracolare, Iuno, il cui animale tutelare era l’oca e i Romani, per ingraziarsi la dea, allevavano le oche all’interno del suo tempio.
Secondo quanto ci tramanda Plinio il vecchio nel paragrafo XXVI del libro X della opera Naturalis Historia, fu proprio lo schiamazzo delle oche sacre a Giunone che, nel recinto del tempio di Giove, allertarono le sentinelle romane dell’attacco delle truppe galliche di Brenno nel 388 a.C: le “Oche del Campidoglio”.
L’oca pertanto pare un animale dotato di grandi poteri profetici. Una superstizione dice che quando un’oca si mette a starnazzare senza una ragione e a correre intorno alla casa, preannuncia un pericolo mortale. Sempre nell’antichità, l’oca era considerata in rapporto alla morte e, proprio per questo, si usava mangiare la sua carne per il 28/9 festa di S. Michele Arcangelo. Inoltre, chi osserva questa tradizione, non avrà mai difficoltà economiche perché, l’oca, in rapporto con le forze dell’alto ma anche del basso, è in rapporto con il denaro e si sa che i tesori più preziosi sono custoditi sotto terra.
L’oca è anche collegata al destino, come è dimostrato dal “gioco dell’oca”, percorso che rappresenta i rovesci e le fortune dell’esistenza. Vince chi raggiunge per primo il numero 63, numero attraverso il quale si raggiunge il “Giardino dell’Oca”, tale numero è il prodotto di 7 volte 9 e, come si sa, il sette è il numero particolarmente significativo in tutte le tradizioni, a cominciare da quella pitagorica.

Lo sapete che tra me e mio marito ci sono sette anni di differenza? e che Mauro ed io ci siamo sposati il 7-7-2007 alle 7 pm e quest'anno son 7 anni che siam sposati?

giovedì 27 febbraio 2014

Il canto dei chakra

Come promesso, eccovi lo schema indicativo dei 7 principali chakra, su cui abbiamo provato a cantare le sillabe tibetane. Per non confondere le idee vi ricordo almeno la sillaba "HAM" che serve per donare luce, vibrazione, energia al chakra orofaringeo, quello che ci serve per respirare e comunicare! provate a cantarlo al mattino, stando nella posizione di grownding che ben conoscete e sulla nota del "Sol". Buon lavoro di canto terapeutico!
angelica1212.oneminutesite.it

martedì 25 febbraio 2014

La malva lilla che invoglia…




Delicati e amabili, i fiori lilla della malva invogliano ad essere raccolti: si possono consumare freschi o mettere a seccare su un foglio di carta del pane, in un angolo riparato o su un ripiano della credenza e saranno utili per tutto l'anno. Contengono mucillagini ed altri principi con proprietà antinfiammatorie e anti-stipsi, di grande aiuto in caso di colite, tosse e laringite.
La malva è consentita anche per le donne in gravidanza.
1. TOSSE E INFIAMMAZIONE DELLE VIE AEREE
L'infuso per 10-15 minuti di 1 cucchiaino di fiori e foglie per ogni tazza d’acqua bollente utilizzata. Allevia l'infiammazione, è calmante per la tosse ed espettorante e fludificante per il catarro
2. STITICHEZZA, COLITE O BRUCIORI DI STOMACO
La tisana è un delicato lassativo, che dona sollievo anche in caso di colite o gastrite.
3. INFIAMMAZIONI VAGINALI o CISTITE
L'infuso tiepido si può usare per lavande intime e lievi cistiti.
4. AFTE, GENGITIVI o CONGIUTIVITI, IRRITAZIONI CUTANEE
Il decotto al 5 per cento (5 grammi di malva ogni 100 ml H2O) si usa freddo per gargarismi diverse volte al giorno in caso di infiammazioni della cavità orale. Se ne possono fare impacchi di cotone imbevuto per gli occhi. Altrettanto ottimo per la pelle in caso di scottature, arrossamenti, brufoli e piaghe, utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto.
5. USI ALIMENTARI ED IGIENICI
fiorellini freschi sono ottimi aggiunti a minestre o insalate, ed anche per un bel bagno rilassante, buttandone una bella manciata nell'acqua calda della vasca (o, se temete che poi finiscano nello scarico, preparare una tisanona prima) e restandovi immersi per almeno un quarto d'ora.
 angelica1212.oneminutesite.it

martedì 18 febbraio 2014

Vocal Fry: il primo riscaldamento per l'uso della voce

Innanzitutto complimenti a Les accordeon du Vilar, i miei giovani allievi del coro di 
Villar Pellice (To), 
che prima di tutto sono fisarmonicisti e pianisti! 
e grazie di cuore alla preziosa amica e loro splendida e bravissima insegnante 
Fiorella Cordin!
Poi ricordo ai miei allievi tutti ed a coloro che seguono questo blog per imparare ad aver cura di sè e della propria voce, che il primo esercizio da fare in assoluto è il  
Vocal Fry  letteralmente = frittura vocale.
ESERCIZIO:
In piedi, gambe leggermente divaricate, in corrispondenza delle spalle, ginocchia un poco flesse, torace e collo molto rilassati, fare alcuni respiri liberamente, 4 almeno, il successivo prendere tanto tanto fiato abbassando il diaframma e buttando in fuori la pancia; un attimo di apnea e poi fare uscire più lentamente possibile emettendo una u-e bassa bassa come se partisse dal ns pavimento pelvico, pian piano sgonfiando la pancia e lasciando risalire il diaframma. Pausa. Ripetere tutte le volte che vuoi, a meno che non ti venga troppo da ridere, ma non perché ti senti buffo, ma perché avrai ossigenato tanto il cervello e questo mette di buon umore!
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martedì 11 febbraio 2014

Althea officinalis = guarigione


In termini medici, il mal di gola è generalmente un'infiammazione della faringe, spesso associata a quella della laringe (laringite), del naso (rinofaringite) e delle tonsille (tonsillite).
Il processo infiammatorio legato al mal di gola può essere di origine virale o più raramente batterica; per questo la malattia è spesso associata a febbre ed a sintomi simi-influenzali, con dolore alla deglutizione e otalgia (dolore alle orecchie). Altre volte, il mal di gola è causato da sostanze o fenomeni irritativi (fumo, smog, aria eccessivamente secca, sostanze chimiche ecc.).
Le piante più note per dare sollievo e contrastare il mal di gola sono la liquirizia (da evitare se si soffre di pressione alta), l'altea, la malva, la melaleuca, l'agrimonia, la bistorta, l'erismo, le more, la pilosella, la tormentilla.
Oggi ci dedichiamo a 3 ricette con l'althea, detta anche malva bianca, dai fiori delicati e dal fusto ricoperto di peluria. Se ne raccolgono le radici o le foglie in autunno, oppure i fiori in primavera.
Non associare ad alcool, ferro e tannini. E' emolliente e guarisce dalle infiammazioni.
- Mal di gola: gargarismi con infuso di altea. Un pizzico di fiori o foglie di altea per una tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti e colare. Fare i gargarismi 2 o 3 volte al giorno
- Bronchite:  con 2 gr. di radice di altea, grammi 2 di radice di liquirizia, grammi 2 di radice di ireos, grammi 2 di semi di anice. Tritare il tutto, mescolare e conservare in un recipiente chiuso di vetro. Quando se ne ha bisogno, si prende un pizzico di questo tè in una tazza di acqua bollente lasciandolo riposare per 10 minuti. Si filtra e si addolcisce con miele.
- Tossesciroppo con gr. 10 di radice di altea sminuzzata, pulita, gr. 250 di acqua, gr. 200 di zucchero. Dopo aver fatto bollire per 30 minuti si filtra. Dose: 2 cucchiaini ogni 2 ore.

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giovedì 6 febbraio 2014

25/2: 2ª sessione del seminario!

Cari amici, vi aspetto: è confermata la 2ª sessione del seminario: 25 febbraio
stessa ora, 20,30, stesso luogo, via Tabona 4 Pinerolo!

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martedì 4 febbraio 2014

Il dattero: un dito in più di benessere!

Lo dice il nome, dal greco daktilus=dito; lo dicono le sue proprietà benefiche: composti da acqua 20,50%,  zuccheri 63% (destrosio, fruttosio, matosio e saccarosio) e fibre 8%, contengono proteine, ceneri, quasi zero grassi; vitamine (più concentrate in quelli secchi): A,  B1, B2, B3, B5, B6, K e J; un pochino di C ed E, quindi anti-tumore; tra i minerali contengono più potassio delle banane, e poi magnesio, fosforo, selenio, calcio, sodio; in misura minore zinco, rame, manganese e ferro; aminoacidi: acido aspartico, acido glutammico, arginina, alanina, glicina, leucina, lisina, serina e valina. Tutto anti stress, fatica e stanchezza.
    •    utili in caso di mal di gola, infiammazioni a carico dell'intestino
    •    potenti come anticatarrali ed emollienti
    •    fonte di ferro, complesso vitaminico B: utile in caso di anemia
    •    fonte di potassio: equilibratore dei liquidi e sostenitore del sistema cardiovascolare
    •    fonte di magnesio: per la stabilità elettrica cellulare e la trasmissione nervosa e muscolare
    •    fonte di fosforo: per l'attività celebrale
    •    ricchi di sali minerali: ottimo rimineralizzante naturale
Se ne possono consumare così, meglio ancora se freschi, o in decotto o per dolcificare il té nero.
In ambito omeopatico: la tintura madre ottenuta dalla corteccia dei rami di Phoenix dactylifera dà sollievo in caso di dolori mestruali ed è ottima per l'acne giovanile.
Adatto a diete ipoproteiche, controindicato per chi avesse un tasso glicemico elevato.
Un etto di datteri secchi fornisce le calorie di un piatto di pasta:
quindi, con una piccola scorta si può attraversare il deserto e… anche una settimana di ufficio!

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