venerdì 26 febbraio 2016

Autocompassione per guarire

"Ama il prossimo tuo come te stesso" (cit. Gesù!) non è un consiglio ad alimentare il proprio ego, ma ad onorare noi stessi, a volerci bene, in modo da poter amare gli altri. Se ci consideriamo uno stuoino saremo buoni solo per le scarpe sporche, vi pare?
Ricordo uno scritto letto tanti anni fa in cui Santa Teresa di Calcutta raccomanda alle sue consorelle di fare una sostanziosa colazione al mattino, di lavarsi bene ed indossare un sari pulito. Anche di pregare. Solo così avrebbero potuto portare confronto alle centinaia di poveri e moribondi che avrebbero incontrato durante la giornata.
Quindi ecco una considerazione breve, di cui ho tratto spunto dal post di un caro amico Alessandro Micheletti.
Il primo passo per stare meglio è volerci bene, è accettarci, nel momento che stiamo vivendo.
«Se abbandoniamo la nostra abitudine al ritiro, la nostra consuetudine alla paura e accettiamo il presente con le sue sfumature, con accettazione e gentilezza, possono accadere molte cose impreviste. Per esempio amare.
Non abbiamo bisogno di impegnarci per amare. Basta ricevere pienamente il momento presente, accogliere gentilmente qualsiasi cosa tocchi la nostra consapevolezza e rimanere presenti all’amore che, a quel punto, emerge naturalmente dalla nostra accettazione.
L’avversione che nutriamo, non vale davvero lo sforzo che ci costa. Perché il presente, bello o brutto che sia, è già lì che bussa alle nostre porte. Non sarà la nostra avversione a mandarlo via. Sarà la nostra accoglienza a trasformarlo in una nuova opportunità.
I problemi non sorgono perché siamo cattivi o abbiamo sbagliato qualcosa: è questa l’idea che sta alla base della nostra avversione. Rifiutiamo ciò che accade perché rifiutiamo di sentirci sbagliati. Infatti non siamo sbagliati: siamo umani, teneri, imprevedibili, giocosi, distratti, vitali esseri umani. E qualche guaio fa parte della statistica. Non della nostra cattiveria» (Nicoletta Cinotti).
(Pema Chodron): Sono fondamentalmente completo, non ho bisogno di oscurarmi in questo modo. È triste che lo faccia e che altre persone nel mondo lo facciano, quando l’antidoto è imparare a sentire pienamente ciò che proviamo mentre agiamo.
Se facciamo questo primo passo, di accettazione e autocompassione, potremo scoprire che il mondo intorno a noi è bellissimo, bellissimissimo. Aspetta solo di essere colorato! di pennelli e note....

«Ogni attimo è unico perché è un frammento di eternità» (Chiara Lubich)

angelica1212.oneminutesite.it

3 commenti:

  1. Si è vero. Infatti, una delle mie frasi preferite, quelle che considero le mie stelle polari le mie guide è carpe diem. Perchè solo vivendo fino in fondo ogni attimo si può comprendere la magnificenza della nostra vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Cherry! è così! "cogli l'attimo"! aggiungo che son stata a lezione alla scuola di counselling: ora che rileggo il mio post mi accorgo che è ancora acqua fresca. Ho bisogno di volermi un monte di bene per poter accogliere gli altri, senza deviazioni e scarti che rischiano di sporcare il rapporto con le persone. Così posso accettare quello che viene non sentendomi in colpa o nella vergogna, ma con serenità.

      Elimina
  2. Condivido! Grazie x tutto quello che hai scritto. Dovremmo memorizzarlo ed usarlo x vivere meglio. Ciao.

    RispondiElimina