In caso di
persistente infiammazione alle vie aeree
Per
bambini: la propoli!
non in soluzione idroalcolica, per i bambini non è adatta, ma in pastiglione
tipo caramelle, oppure in compresse solubili in acqua, oppure ancora in
scagliette pure da attaccare ad un dentino e dimenticare di avere in bocca.
Per
rinforzare il sistema immunitario, per far venire appetito, come cura
ricostituente, oppure al mattino a digiuno prima di colazione: pappa reale
da mettere una goccia su uno stuzzicadente e poi sotto la lingua dove si
assorbe subito!
Per adulti:
Una tisana
a base di lichene
islandico da bere alla sera, dolcificata con il miele
(abbondate
perché è molto amaro).
Lichene
d'Islanda - Cetraria
islandica
Famiglia
delle Parmeliaceae
Origine:
Terreni montuosi
parti
utilizzate: droga costituita dai talli, che non sono vere foglie: i licheni sono organismi simbiotici derivanti dall'associazione di due individui: un organismo
autotrofo, un cianobatterio o un'alga, (per lo più una clorofita), e un fungo.
Costituenti
chimici
• Polisaccaridi;
• Acido
usnico;
• Acidi
lichenici (amari);
• Mucillagini.
Lichene
Islandico In Erboristeria: Proprietà Del Lichene Islandico
L'acido
usnico presenta attività battericida e le mucillagini sono dotate di proprietà
gastroprotettive. Il lichene d'Islanda può essere utilizzato come
antinfiammatorio per gargarismi contro le faringotonsilliti (estratti
mucillaginosi).
Controindicazioni
Evitare
l'assunzione di lichene islandico in caso di gastrite ed ulcera peptica, per la
presenza dei principi amari, oppure in caso di ipersensibilità accertata verso
uno o più componenti.
Lichene
Islandico - Interazioni
farmacologiche
• FANS;
• farmaci
gastrolesivi.
ATTENZIONE: Tisana-infuso o
decotto?
La scelta
del metodo di preparazione dipende dal principio attivo che si vuole ricavare
dalle erbe. Gli oli essenziali sono molto volatili ed evaporerebbero se
sottoposti ad ebollizione. Pertanto le erbe aromatiche vanno generalmente
preparate in tisana
o infuso,
come il té, depositandone sull’acqua bollente e lasciandole riposare da 5 a
30’. E' il caso di menta, melissa, verbena, sambuco, artemisia, timo, assenzio,
eccetera.
N.B.: per
i suffumigi,
in cui la parte che deve essere utilizzata è appunto l'evaporazione, le erbe
andranno bollite.
Il decotto è
più adatto nel caso di principi attivi forniti da mucillagini, tannini, oli
amari o altri elementi meno volatili: si fanno bollire le erbe insieme
all'acqua, in genere per un periodo tanto più lungo quanto più queste sono
legnose (cortecce, radici, semi duri e foglie non aromatiche come la malva).
La macerazione
permette di ottenere più efficacia lasciando le erbe nell'acqua fredda, da 2-3
a 12 ore, prima della bollitura, affinché si inteneriscano e cedano più
facilmente i propri principi.
Questo
vale come norma generale. Ci sono poi casi specifici. Ad esempio il contiene
sia olii essenziali sia tannini e principi amari: conviene quindi farlo bollire
per qualche istante, finché la foglia non s'impregna d'acqua, e poi lasciarlo
in infusione piuttosto a lungo. Delle foglie di senna, un potente
lassativo, si possono dosare l'efficacia e l'effetto irritante sull'intestino
passando dall'infuso
al decotto,
buttando le erbe a caldo o a freddo, prolungando più o meno l'ebollizione
(mai oltre i 5’).
A
presto, per i successivi approfondimenti!
Lichene islandico
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