Il lavoro che propongo su respiro e voce è complementare con il lavoro dei medici e degli psichiatri.
Perché? scioglie e libera.
Una mia cara amica, Lidia, mi ha fatto un bel complimento: «venire da te è come lavarsi i denti». Sì, è vero, è prevenzione.
Allora cerchiamo di capire che cosa sono le tensioni. Così capiremo come scioglierle.
«La tensione muscolare cronica è l’espressione fisica del
senso di colpa, perché rappresenta l’ingiunzione dell’ego contro certi
sentimenti e certe azioni». (A. Lowen)
Quando parliamo di muscoli contratti in genere abbiamo una visione
unitaria: qualcosa di teso, rigido e che duole.
Il
muscolo ha molte espressioni, ognuna corrisponde
ad una diversa posizione emotiva e tutte hanno una relazione con la
forza: la contrazione genera una forza in seno al muscolo.
La più tipica tra le contrazioni è il ritirarsi, il tirarsi indietro.
Corrisponde al nostro tirarci indietro dall’intimità con gli altri. Ci
mette in una posizione difensiva.
Un'altra è l' allungamento: porta ad andare al massimo delle nostre possibilità. Sfrutta la forza che abbiamo immagazzinato
nella fase di accorciamento. Così non è insolito che una persona molto
ritirata abbia una apertura improvvisa e inaspettata. Oppure una
esplosione improvvisa e inaspettata. Un'altra ancora è quella
circolare. Di queste si occupa prevalentemente la bioenergetica:
quelle che fanno perdere la percezione di una parte del corpo pur
mantenendone la funzionalità. Quelle che ci rendono meccanici e privi di
sentire nel nostro muoverci nel mondo. Quelle che hanno bisogno di una cura circolare
come l’affetto. Ne hanno bisogno perchè ogni contrazione muscolare
esprime una emozione e ne nasconde un’altra.
L’affetto è una cura circolare perché scioglie e apre.
Non possiamo curare e curarci senza amare.
«Alla fine, qualsiasi contrazione, ha un’unica cura che si chiama
intimità e contatto. Intimità declinata con tutte le sfumature che
appartengono a questa parola. Contatto con quel misto di presenza e
attenzione affettuosa che ci fa riconoscere a quale distanza stare per
dare contatto. Perché contatto non significa necessariamente toccare con
le mani: significa essere toccati da ciò che l’altro fa per noi» (N. Cinotti).
Detto ciò vi abbraccio tutti, restiamo in contatto, keep in touch!
angelica1212.oneminutesite.it
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