venerdì 5 maggio 2017

Il sentire, che cosa meravigliosa!


Ieri ho tenuto una lezione cogliendo un suggerimento interiore-insight: facendo sentire con gli occhi bendati.
Si acuiscono tutte le sensazioni. Perché il corpo vivo si sente anche senza vedere con gli occhi; respirando con calma si quietano le emozioni; osservando i pensieri sembra che cadano nel vuoto e ce ne distacchiamo. Siamo qui e ora. Ci sentiamo vivi. Anche al di là del corpo. Nell'esistere
«Dove sta il Sentire? È in noi». Non c'è bisogno di provare emozioni per sentirsi vivi, né di produrre  pensieri; addirittura esistiamo al di là degli strumenti percettivi. 
Fate questo esperimento a casa, non costa nulla e non c'è pericolo alcuno. 
Si può provare a entrare in contatto con noi stessi al di là di quel noi stessi nel quale ci siamo sempre identificati e scoprire che c'è, che è lì sempre, non muta come le emozioni o come i pensieri; «il nostro sentirsi di esistere semplicemente è, è sempre, e non cessa mai».
Quando ho per un istante lasciato il mio corpo fisico io esistevo lo stesso, anzi di più. Non ho memoria ma c'ero, sono sicurissima. Di certo quando accade è più intenso, perché non ha più il guscio che conteneva e diminuiva la vibrazione vitale del sentire. Un grosso filtro. 
Non è necessario arrivare a lasciare il proprio corpo per fare l'esperienza del Sentire; «abituandosi all'ascolto, aprendo una sorta di canale interiore, diviene sempre più facile percepire il sentire di esistere, e quello è il primo varco per lasciar fluire altri stati di coscienza che sono del tutto naturali in noi. Il sentirsi di esistere è la traccia sicura, è come la stella polare che ci indica il nord; quello ci indica l'esistenza del Sentire; e la natura del sentire è coscienza; la sostanza di cui è costituito il Sentire è coscienza, e questa coscienza è di natura divina. Ecco la nostra vera essenza: lo spirito che ci anima, che anima la nostra vita». 

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