lunedì 16 ottobre 2017

Come fare a liberare la mente?

Perché la mente possa accogliere le novità, nel presente, ha bisogno di essere libera.
Come? rilassarsi, meditare: cosa non facile per gli occidentali frenetici e mentali.
Bellino l'esercizio che ho letto di recente: visualizzare il pensiero fisso, bruciarlo e fissarlo finché sparisce: poco efficace però.
Quando siamo stanchi accendiamo tutti la tele, pure io: così dopo siamo "rinco"!!!!!
Fa bene camminare, e la musica: da ascoltare, ballare, cantare, o fare il bagno di suoni con le campane tibetane.
Dico spesso alla mia mamma, per aiutarla a rilassarsi: ricordati di ridere, russare e "pettare" (oops)… come in ospedale, dove si raccomanda il "rutto libero" e anche il resto!
«Sano divertimento»: così lo descrive un mio caro amico molto per bene, il pianista e prof. M° Paolo Cavallo, che trova sempre il modo di farsi forza anche in grandi difficoltà,
Se non si può fare tutto questo o se ancora tutto questo non ci aiuta a liberare la mente, possiamo iniziare a respirare. Il ritmo del respiro ha intrinseco il "lasciar andare". Se non si espira soffochiamo, prima o poi si cede al lasciar andare dell’espirazione.
Si può lasciare andare il corpo: se stiamo aggrappati ad una contrazione del corpo, c'è anche una contrazione della mente.
We can lose control! Sì possiamo perdere il controllo. Che bello! Tanto è un'illusione che va a infierire sulle contrazioni del corpo. Tendiamo l'attenzione = tendiamo il corpo. Come un arco, o come un artiglio. Siamo gentili con noi stessi, suvvia!
Ridiamo. Se prendiamo le cose con un poco più di leggerezza, come un gioco, staremo meglio e magari ci divertiremo pure! Ridere fa lasciare andare il diaframma e di conseguenza tutte le contrazioni addominali. Da quando è che non ridiamo di gusto?
Info utile: un caro amico, Marco Gibello, fa corsi di yoga della risata. Fichissimo!
Nota bene: inutile angustiarci tanto, perché prima o poi tutto cambia!
Non possiamo fermare le onde dell'oceano, per fortuna!
"La legge dell’impermanenza è una legge di armonia". (Jack Kornfield)
Stare nell'attimo presente, nel sentire.
Sentire: percepire attraverso i sensi. Provare una sensazione fisica provocata da stimoli interni o esterni.
{[Invece:
 Pensare: esercitare l'attività del pensiero; meditare, ponderare, ragionare, riflettere. Riflettere: Rinviare per riflessione una luce, un suono; (…); soffermarsi col pensiero su qualcosa, considerare attentamente. Rimuginare: Elaborare a lungo nella mente con insistenza e in modo quasi ossessivo. (bleah bleah produce immondizia cerebrale)]}

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