lunedì 26 giugno 2017

I fiori del vento

In quota sono fioriti gli anemoni, dal greco: i fiori del vento.
Ieri siamo andati a camminare insieme, Mauro ed io, e mi sono resa conto di come il profumo dell'aria in vetta sia diverso, di come la nostra pelle, i nostri polmoni e anzi tutto il nostro corpo abbia bisogno di aria pura.
Per prevenzione e poi anche per cura.
E' vero, chi cura gravi malattie innanzitutto ha bisogno delle terapie per fermare il male e il dolore. Ma non può essere così e basta.
Perché quando ci rompiamo un arto dopo si fa riabilitazione e fisioterapia, mentre per le altre malattie non si fa?
Stiamo male? allora non respiriamo così non sentiamo. Non ci muoviamo così congeliamo la vita.
Però la pillolina, la medicina già bella e fatta... che fascino che ha, è peggio di una stregoneria, giustificata per giunta.
Perché cerchiamo la pillola già fatta e miracolosa per tutto? Abbiamo la nausea: pillola (invece di zenzero ed erbette). Abbiamo un reuma? pomata (invece di olio di iperico). Abbiamo lo starnuto? aspirina (invece di propoli).
Abbiamo le gengive infiammate? Lo stesso.
E fare uno sciacquo col bicarbonato, o passare con la lingua un goccio d'olio d'oliva tutte le mattine, o la sera mettere della polpa di aloe sulla gengiva?
«che schifezza» «che stregoneria».....
Abbiamo un problema? Pillola!
Abbiamo la depressione? Pillola!
E fare esercizi di consapevolezza e di bioenergetica? nooo....
Mi trovo spesso a scontrarmi con stereotipi e chiusure. Pur di non affrontare le proprie scomode verità, pur di non aprire il vaso di Pandora - l'inconscio - ci si chiude.
Si teme il confronto. Oppure, all'opposto… si sceglie di fidarsi totalmente di fantasie e comunque sia non si sta bene.

Ho amici e parenti che sono già partiti da questa vita.
Alcuni sono stati rigidi, con sé stessi e con gli altri.
Alcuni han negato l'accettazione e la condivisione, stando nella rabbia e nel rancore.
Altri non hanno accettato la malattia. La negano e basta.
Altri ancora girano come pazzi facendo di tutto e non risolvendo niente. “Horror vacui".

Ci sono pure coloro che invece se ne sono semplicemente andati, con serenità. Li ammiro.
E anche alcuni che sono ancora qui, che per ora possono dire: ce l'ho fatta. Oppure: sto combattendo.
Dov'è la differenza? non lo so, non giudico, ognuno fa come può, non tutti hanno qualcuno vicino che li sostiene, altri hanno a fianco persone ancora più arrabbiate, o negative o tristi.
«In medium stat virtus» diceva Cicerone. Aggiungerei proviamo a stare, a stare aperti e morbidi.
Lucia, una cara signora anziana che stimo e che soffre molto, mi disse tempo fa: «se ci facciamo come la creta il Signore potrà modellarci; se ci facciamo marmo dovrà prendere la picozza!».
Stiamo nell'apertura. Stiamo morbidi. Fiduciosi.
Proviamoci a farci muovere piano dal vento. Come gli anemoni.

2 commenti:

  1. Sei dolce, sei profonda. Ci SVEGLI!
    Grazieeeeeeeeee!

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    1. uh Lorenza mia carissima!!! grazie! leggo solo ora, ho fatto gli esami ed è andato tutto bene bene, ma continuo a lavorare su di me, che faticaccia uuuuhhhh! ti abbraccio con tutto il cuore!

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